Le banconote in polipropilene è uno degli usi più innovativi che si può fare di questa materia prima che siamo stati abituati a conoscere, sinora, per la produzione di buste, copri cassette e contenitori per alimenti solo per fare qualche esempio.
Quelli elencati sono parte delle nostre lavorazioni: ma il polipropilene può avere anche usi decisamente meno comuni. Recentemente in Inghilterra si è deciso di rinnovare le banconote, optando per l’uso di nuove banconote innovative in film di polipropilene bi orientato stampato in rotogravura. Si comincerà da settembre di quest’anno col taglio da 5 £, che recherà stampata da un lato un ritratto della regina Elisabetta e dall’altro il volto di Winston Churchill, per poi continuare con quello da dieci sterline l’anno prossimo e nel 2020 il taglio da venti. Uno degli aspetti interessanti della vicenda è che il Gruppo Cerutti, ditta italiana che lavora del settore, ha partecipato a questa grande innovazione vendendo uno dei suoi macchinari alla ditta inglese che le stamperà. Il gruppo Cerutti infatti ha già esperienza in questo tipo di lavorazione: produce già banconote in plastica per diversi paesi come l’Australia e Singapore.
Anche l’Inghilterra quindi avrà banconote in plastica e saranno create con filtri anti contraffazione avanzati ed ideati proprio dal Gruppo Cerutti; infatti all’interno presenteranno un ologramma tridimensionale che ne renderà praticamente impossibile la falsificazione. Il polipropilene si adatta bene a questo tipo di lavorazione perché è un film in grado di supportare la tecnologia a stampa 3D.
In un mondo in cui si sta sempre più scoraggiando l’uso massiccio della plastica questa scelta potrebbe sembrare impopolare. Però è stato stimato che l’uso di questo tipo di banconote avrebbe addirittura minor impatto ambientale rispetto a quello delle banconote classiche, almeno secondo quanto detto nelle F.A.Q. del sito della Bank of England, in quanto richiede minore necessità di ristampa. Inoltre, una volta terminato il ciclo di vita queste banconote innovative possono essere riutilizzate anziché distrutte, essendo il materiale facilmente riciclabile. Infine le banconote in polipropilene riescono a resistere a un lavaggio in centrifuga a novanta gradi e sono molto resistenti allo strappo, a differenza di quelle normali prodotte in una fibra mista di cotone e lino. L’unico aspetto negativo nell’adozione delle banconote in polipropilene è che sembra tendano ad attaccarsi tra loro, ma sempre la Bank of England assicura che si tratta di un effetto destinato a diminuire col tempo.
Un nuovo futuro per la plastica? Certamente un’applicazione innovativa e interessante.
Fonti e approfondimenti:
http://www.printbusiness.co.uk/news/Komori-scoops-order-for-Bank-of-England-money-printing/98441/